Gucci riesce a spegnere 129 domini che vendevano i suoi prodotti contraffatti

GucciPer i grandi marchi della moda, italiani e non solo, quello della vendita online di prodotti contraffatti è un problema molto concreto: ognuno dei brand più noti, infatti, deve assistere quasi quotidianamente alla nascita di siti che sfruttano il suo nome per ingannare i potenziali acquirenti.

Il giochino è semplice, e parte dalla considerazione che anche la marca più attenta alla brand protection non potrà mai registrare tutte le varianti del proprio nome abbinato a qualsiasi termine in ciascuna delle lingue principali, quindi si potrà sempre trovare un dominio libero da prendere.

Questa situazione, inoltre, non potrà che peggiorare via via che apriranno i nuovi gTLD.

E quindi:

  1. Si registra un dominio il cui nome contenga il brand noto, in una qualsiasi estensione, preferibilmente gTLD (.COM, .BIZ e .INFO le più utilizzate).
  2. Si crea un sito di e-commerce con centinaia di foto di prodotti della marca scelta.
  3. Si fa un po’ di spam per portare traffico sul sito (i più “raffinati” provano anche a fare un po’ di link building), sperando che qualcuno ci caschi.

La contraffazione online assume ogni giorno dimensioni più grandi, e per quanto abbiamo avuto modo di osservare sembra essere un fenomeno che, almeno nel campo della moda, proviene principalmente dalla Cina.

Tra i marchi più danneggiati da questa pratica troviamo Hogan, Woolrich (che sul suo sito pubblica addirittura l’elenco sempre aggiornato dei siti non autorizzati), e quello di cui parliamo oggi, Gucci: l’azienda fiorentina è appena riuscita, grazie alla sentenza UDRP numero D2012-2212, ad appropriarsi di 129 domini che contenevano il suo nome e vendevano prodotti contraffatti.

I domini erano tutti stati registrati utilizzando registrar cinesi:

  • Hangzhou E-Business Services Co., Ltd. (91 domini)
  • Hangzhou AiMing Network Co., LTD (29 domini)
  • Chengdu West Dimension Digital Technology Co., Ltd. (5 domini)
  • Bizcn.com, Inc.Jiangsu Bangning Science & technology Co. Ltd.Xin Net Technology Corp. (1 dominio ciascuno)

Anche gli intestatari erano tutti cinesi, e facevano quasi tutti capo agli stessi indirizzi email (poco più di una decina).

Riportiamo a titolo di esempio alcuni dei nomi a dominio recuperati da Gucci grazie a questa sentenza (elenco completo):

  • borse-gucciborse.com
  • gucci-borse.com
  • gucciborse2013.com
  • guccioutletsstore.com
  • gucci-online.net
  • guccionsale.com
  • gucci-shoes.org
  • guccishoes-outlet.com
  • wholesalegucci-sale.com
  • topguccionline.com

Probabilmente questa sentenza non basterà a fermare in assoluto questa pratica illegale, ma se non altro è probabile che da adesso in poi gli spammer eviteranno di prendere domini con la parola “Gucci” e si orienteranno verso aziende meno attente alla tematica della brand protection online.

 

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