Dopo aver trovato un dominio che ci interessa (nella pagina precedente abbiamo visto come ottenere le liste dei domini in scadenza), adesso vediamo come fare per prenderlo. Se consideriamo che accaparrarsi un dominio appena scaduto, soprattutto se valido, è l’obiettivo primario di molti domainers dilettanti e professionisti, ci rendiamo subito conto che non è un’impresa facile, essenzialmente per due motivi:
- Non crediate di avere scoperto una informazione riservata, quasi tutto è online e verificabile: se sta scadendo un dominio importante, o comunque buono, sono in tanti a saperlo.
- Ci sono persone e società che di mestiere fanno solo questo: competere con loro partendo da zero è quasi impossibile, forse nel breve termine è più facile utilizzare i loro servizi.
Vediamo adesso cosa succede per le principali estensioni.
Domini .IT
Abbiamo già visto che il NIC.it rilascia i domini italiani in due momenti ben precisi nel corso della giornata, di conseguenza la competizione per ottenere un buon dominio sarà senz’altro ai massimi livelli. Proviamo a fare un ragionamento a voce alta:
- Visto che non immaginiamo di riuscire ad azzeccare il millesimo di secondo nel quale il dominio tornerà ad essere disponibile, ci servirà un automatismo che allo scoccare dell’orario esatto faccia una chiamata per vedere se il dominio che ci interessa è libero. Questo strumento non è difficile da realizzare, ma una volta lanciato vedremo che i tempi di risposta del whois non sono sempre rapidi, e soprattutto non sono sempre gli stessi: via via che andremo avanti, ci accorgeremo che se esageriamo con l’utilizzo delle risorse il whois inizierà (giustamente: del resto stiamo mettendo a rischio il sistema con chiamate non necessarie) a risponderci con lentezza sempre crescente, fino a bannarci per qualche minuto o addirittura per qualche ora.
- Ammettiamo che si riesca a beccare quel particolare attimo in cui il dominio è stato rilasciato e non è stato ancora nuovamente registrato da altri: non c’è tempo per aprire il pannello del nostro registrar, fare la ricerca, inserire i nostri dati, eccetera… ci servirà una API di registrazione, o meglio ancora un accreditamento da registrar direttamente con il NIC.it. Qui le cose si complicano, perché stiamo parlando di strumenti che non sono a disposizione di tutti, ma solo di utenti professionali, esperti, e magari che facciano tante registrazioni.
- Ammettiamo di riuscire a superare le problematiche precedenti, ci troveremmo a questo punto a competere con gli altri, e ci accorgeremmo che stiamo competendo sul filo dei millesimi di secondo. Spesso chi riesce meglio ha l’orologio del server allineato al millesimo con quello del NIC.it, oppure ha a disposizione una batteria di server diversi per riuscire a non essere mai bannato, oppure ha più accreditamenti da registrar per distribuire le chiamate e farne di più, oppure è semplicemente più bravo o esperto di noi.
Curiosità 2: fino al 24 Giugno 2013 i domini venivano rilasciati in un minuto randomico nei 5 giorni di pending delete. Questa scelta era stata originariamente fatta per scoraggiare domainers e accaparratori di domini scaduti, non creare una ressa di chiamate ad un momento prestabilito della giornata, e dare teoricamente a tutti la possibilità di prendere un dominio appena scaduto, rendendo il sistema più democratico senza lasciarlo nelle mani di pochi. Sebbene l’ambizione fosse nobile, in realtà il risultato era stato quello di consegnare comunque il mercato nelle mani di pochi (è molto più difficile monitorare un dominio ininterrottamente per 5 giorni rispetto che farlo in un orario fisso, quindi riuscirà a farlo solo chi ha a disposizione motivazioni forti e risorse importanti), con l’aggravante che avere tanti soggetti che per ogni dominio fanno chiamate continue per 5 giorni è più pericoloso per la stabilità del sistema rispetto al concentrare tutto in qualche minuto o ora.
Domini .COM, .NET e .ORG
Abbiamo visto in precedenza che i gTLD più importanti vengono rilasciati in orari prestabiliti, e in un ordine randomico. Questo dovrebbe rendere l’operazione di recupero più semplice rispetto a quanto descritto più in alto per i .IT, ma bisogna considerare che per prendere un gTLD in scadenza non competiamo solo i domainers italiani, ma tutti quelli che del mondo stanno monitorando i domini in scadenza.
Anche in questo caso quindi noteremo che la competizione è talmente alta, e i competitor talmente veloci, che non possiamo che rivolgerci ad una piattaforma di backorder esistente, preparandoci a sborsare cifre sempre più elevate al crescere dell’importanza del dominio che vogliamo prendere.
Nella prossima pagina analizzeremo quindi quali sono e come lavorano le principali piattaforme di backorder in Italia.
Questo articolo fa parte della Guida al Backorder di DomainSecrets.it
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