No, stavolta non parliamo del dominio, ma proprio del secondo registrar italiano per dimensioni, e di uno dei più grandi gruppi europei di domini e hosting, Dada.
La scorsa settimana Rcs Mediagroup, che con il suo 54,63% ne è l’azionista di riferimento, ha annunciato “l’apertura di data room relativa al gruppo Dada“. Il gruppo comprende, oltre alla già citata Register.it, anche l’inglese Namesco, l’irlandese Register365, la spagnola Nominalia e la francese Amen (quest’ultima attiva anche in Portogallo e Olanda), tutti registrar collocati ai primissimi posti nelle classifiche dei rispettivi Paesi.
Ecco il testo del breve comunicato emesso da Rcs:
Milano, 13 marzo 2013 – Nel contesto delle già comunicate attività di esplorazione di possibili valorizzazioni di asset ritenuti non core, RCS MediaGroup S.p.A in data odierna ha richiesto alla controllata Dada S.p.A., partecipata al 54,63% e soggetta ad attività di direzione e coordinamento, di attivare i passi necessari, anche rispetto al proprio consiglio di amministrazione, al fine della messa a disposizione dei soggetti interessati in merito a tale partecipazione di informazioni necessarie per l’attività di due diligence.
Chi ha seguito la storia di questi ultimi anni di Dada/Register.it non sarà stupito da questa notizia: Rcs, alle prese con una politica di riduzione del forte debito accumulato negli anni, aveva già fatto intendere da tempo che Dada fosse una delle attività vendibili, e questo passo ne è solo la concretizzazione.
E gli acquirenti? In questi casi si rischia sempre di aggiungere confusione a una situazione ancora in divenire (Dada inoltre è una società quotata), ci limitiamo pertanto a riportare le ipotesi ventilate dagli organi di stampa che hanno affrontato l’argomento:
- L’italiana Aruba, che vedrebbe così rinforzata la propria leadership in Italia, e che arricchirebbe la propria presenza europea con una serie di nazioni complementari a quelle nelle quali è già presente.
- La tedesca United Internet, un colosso delle telecomunicazioni che fattura quasi due miliardi di euro l’anno. In particolar modo, la società possiede anche 1&1, brand arrivato in Italia da poco più di un anno e che si sta facendo spazio a colpi di costose pubblicità tv, che probabilmente vedrebbe così la propria definitiva espansione nel nostro Paese.
- La britannica TelecityGroup, il maggior provider europeo di data centre indipendenti dai carrier di telecomunicazioni, che vanta già una presenza (e due data centre) in Italia, che potrebbe utilizzare Dada per espandersi anche nel settore consumer.
Che siano questi o altri gli acquirenti, visto il livello di professionalità raggiunto all’interno di Dada/Register.it in una storia oramai ventennale, ci auguriamo che chi prenderà il controllo di Dada possa dimostrare di avere rispetto delle professionalità esistenti e volontà di investire nello sviluppo di una società che ha ancora molti margini di crescita.
Link utili:
- Con la cessione di Dada Rcs ridurrà il debito di 54 milioni di euro – Milano Finanza
- Rcs, Dada stop al rialzo in borsa dopo avvio iter vendita – Reuters
- Dada: pronta per Data Room, interesse da tre competitor – MF Dow Jones